THE DOORS

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Doors sono stati un gruppo musicale rock statunitense, fondato nel 1965 da Jim Morrison (cantante), Ray Manzarek (tastierista), Robby Krieger (chitarrista) e John Densmore (batterista), e scioltosi definitivamente nel 1973, due anni dopo la morte di Jim Morrison (avvenuta il 3 luglio del 1971).Sono considerati uno dei gruppi più influenti e controversi nella storia della musica, alla quale hanno unito con successo elementi blues, psichedelia e jazz. Molti dei loro brani, sono considerati dei classici e sono stati reinterpretati da numerosi artisti delle generazioni successive. I Doors hanno venduto più di 100 milioni di dischi in tutto il mondo.

CURIOSITA’:

Nel 2015 i Doors avrebbero compiuto i loro 50 anni di carriera. In occasione di questo simbolico anniversario, siete proprio sicuri di conoscere tutto su di loro? Ecco 12 curiosità poco note sulla band che un fan dei Doors dovrebbe assolutamente conoscere!

1.Jim Morrison nudo, grazia postuma per il cantante

Jim Morrison è sicuramente il simbolo del rock, punto di riferimento di una rivoluzione culturale iniziata nel 1968. Fu leader carismatico della band The Doors, con cui ha venduto milioni di dischi prima di morire e diventare il mito che tutti conoscono.Considerato un poeta maledetto, la sua vita fu distrutta dall’alcol e dalla droga e secondo le testimonianze fu proprio un’overdose a fermargli il cuore nel 1971. Il cantante è tornato agli onori della cronaca per una ‘grazia ricevuta‘. Sulla sua testa pendeva da oltre 40 anni una ordine di arresto per esibizionismo. Infatti, il 1 marzo 1969, durante un concerto al Dinner key di Miama, si spogliò nudo davanti al pubblico e in quell’occasione fu arrestato e rilasciato su cauzione.I membri del gruppo hanno sempre difeso il loro leader, ammettendo che forse il cantante era salito sul palco ubriaco ma non ricordavano quello che era poi accaduto. Nel processo Morrison non si presentò in tribunale per l’appello e da allora il processo è rimasto sospeso anche dopo la sua morte.Charlie Crist, il governatore della Florida, sostenuto dai fan, ha chiesto personalmente al Board of Executive Clemency, di cancellare la condanna ancora aperta. La Consulta dello Stato americano ha accettato questa richiesta e ha accordato la grazia ‘postuma’ a Jim Morrison, ora sepolto al Pere Lachaise di Parigi.

  1. Com’è morto veramente Jim Morrison?

“The End-Jim Morrison“. Si intitola così il libro-verità sulla morte di Jim Morrison destinato a far discutere. A scriverlo il giornalista e amico del “re lucertola“, Sam Bernett, che in un’intervista rilasciata al tabloid britannico “Mail Sunday” ha raccontato i retroscena di una drammatica notte parigina, quella tra il 2 ed il 3 luglio 1971, che vide definitivamente spegnersi la stella di Morrison.Secondo la ricostruzione operata da Bernett, Jim arrivò al “The Rock ‘n’ roll circus” intorno all’una di notte “non sembrava in grande forma” ricorda Bernett “Ci salutammo, poi si diresse al bar ed ordinò come al solito una bottiglia di Vodka. Quindi si mise alla ricerca della droga, comprando eroina da due spacciatori che lavoravano per Jean de Breteuil, un playboy francese e trafficante di droga“. Circa mezz’ora dopo arrivò la notizia che qualcuno, in bagno, si era sentito male. Bernett vide il corpo senza vita di Jim disteso sul pavimento. Ecco come la scena viene descritta nel libro: “L’estroverso cantante dei “Doors”, il ragazzo californiano affascinante e bello era ora un corpo inerte disteso in un bagno di un nightclub“. Bernett chiamò un dottore “il quale stabilì che apparentemente sembrava un decesso per arresto cardiaco, ma era chiaro che Morrison era stato ucciso da una dose letale di eroina“. Quindi l’intervento dei due spacciatori: “Ignorando la tesi del dottore, dissero che Jim era solo svenuto e si incaricarono di accompagnarlo a casa. Uscirono dalla porta di servizio e trasportarono il corpo nel suo appartamento di Rue Beautreillis“. Pochi minuti dopo la tragedia, un uomo legato al proprietario del locale, paul Pacini, si avvicinò a Bernett minacciandolo. “Noi non abbiamo visto nulla, né sentito niente. Bisogna tenere la bocca chiusa. Ok? È la migliore cosa per evitare uno scandalo“.Bernett nel 1971 aveva 26 anni “Oggi ho passato la sessantina e voglio liberarmi di questo peso“. Il lavoro di Bernett uscirà presto nelle librerie francesi, mentre, secondo il “Mail Sunday” le autorità locali stanno pensando di riaprire il caso, con una nuova indagine, 36 anni dopo la morte del front man.

  1. Il primo cartellone pubblicitario

I Doors sono stati la prima band della storia del rock a pubblicizzare il loro nuovo album su un cartellone pubblicitario. Jac Holzman ha scelto il Chateau Marmont, perché era uno dei luoghi preferito di Jim.

  1. Jim Morrison e Frank Sinatra hanno utilizzato lostesso microfono

Jim Morrison ha utilizzato per registrare Strange Days lo stesso tipo di microfono che Frank Sinatra ha usato per registrare alcuni dei suoi album. Secondo Jac Holzman, Jim era letteralmente fissato su questo fatto.

  1. Jim come Tarzan

Jim Morrison si è dondolato come Tarzan dalle corde dell’Aquarius Theater durante gli show che sono diventati parte di Absolutely Live. Il permesso è stato concesso nel momento in cui qualcuno ha detto “Io non lo farei.”

  1. Il primo video musicale di tutti i tempi

“Break On Through” è stato il primo video musicale della storia del rock. Elektra lo ha registrato per salvare i Doors dalla stanchezza di un tour promozionale troppo costoso; Jac Holzman, il fondatore, avrebbe poi realizzato “clip pop” per Nickelodeon, che si è evoluto in MTV.

  1. Jim l’imprenditore

Jim era il principale imprenditore dietro le quinte della boutique della fidanzata Pamela Courson, Themis, che si trovava su La Cienega Boulevard. La Hiway Productions, la società di produzione cinematografica di Jim, ha avuto lì anche un ufficio.

  1. Sui pantaloni di Jim

I pantaloni di pelle di Jim Morrison non avevano bottoni.

  1. Dove l’ho visto prima?

Jerry Scheff, il bassista di “Been Down So Long” di LA Woman ha anche suonato nella band di Elvis Presley.

  1. Una breve lezione di storia firmata Jim Morrison

“Horse Latitudes” di Strange Days è stata scritta sui problemi che l’Armada spagnola ha affrontato quando ha dovuto traghettare i cavalli nel nuovo mondo. Le loro navi rimasero bloccate, in una zona di bassa pressione, vento debole e mare calmo. Jim Morrison ha detto che la canzone riguardava il momento in cui i soldati hanno gettato i loro cavalli fuori bordo per consentire alle navi di proseguire.

  1. Incidente?

Jim ha ammesso, nella sua testimonianza sull’incidente di Miami, che era “lievemente” geloso della capacità di Robby di suonare la chitarra, e per questo si è avvicinato ad esso sul palco di Miami per vedere come si muovevano le sue dita.

  1. Uno strano tour

Dopo l’uscita di Other Voices e Full Circle, i Doors hanno preso in considerazione un tour con Iggy Pop o Joe Cocker come cantante.

SIGNIFICATO NOME:

THE DOORS: Jim Morrison prese spunto da una poesia di William Blake che diceva “if the doors of perception are cleansed, everything would appear to man as it truly is, infinite” (se le porte della percezione fossero spalancate, ogni cosa apparirebbe all’uomo come realmente è: infinita). Venne anche influenzato da un libro di Aldous Huxley sulle sue esperienze con la droga chiamato appunto “The Doors of Perception” (le porte della percezione).

I BRANI MIGLIORI:

  1. ‘Light My Fire’ da The Doors (1967)

Fin dalla sua apertura e per ben sette minuti, ‘Light My Fire’ riassume alla perfezione quasi tutto ciò che c’è da sapere sui Doors. E’ seducente, un po’ troppo lunga, un po’ troppo pretenziosa e assolutamente brillante. La canzone è un simbolo perfetto di quel periodo ed è decisamente attuale. Non esiste qualcuno al mondo che non la conosce, nemmeno tra i fan di Justin Bieber.

  1. ‘The End’ da The Doors (1967)

Non c’è da stupirsi se Francis Ford Coppola ha scelto ‘The End’ come colonna sonora di Apocalipse Now. The End è la perfezione improvvisata, cresciuta ed esplosa mentre il gruppo la stava creando, affinandone l’esecuzione durante i suoi concerti notturni di Los Angeles.

  1. ‘Break on Through (To the Other Side)’ da The Doors (1967)

‘Break on Through’ è stato il primo grande successo dei Doors, quello che permise al mondo di capire di che pasta erano fatti. Un blues proteso verso l’hard rock, ma anche fortemente intriso di furore punk, quando ancora il punk doveva partorire i suoi più grandi esponenti. E’ qui che i riff elastici di Manzarek con la tastiera, le schitarrate penetranti di Krieger, la batteria coinvolgente di John Densmore e i testi controversi ma seducenti di Jim Morrison hanno cominciato a scrivere la storia.

  1. ‘L.A. Woman’ da ‘L.A. Woman’ (1971)

La title track dell’ultimo album dei Doors fu un vero tour de force per Jim Morrison, che morì tre mesi dopo l’uscita del disco. Il verso relativo a “Mr. Mojo Risin”, l’anagramma del suo nome, è ripetitivo ma efficace. E’ una performance straordinariamente efficiente che mette in luce uno dei migliori album del gruppo

  1. ‘The Crystal Ship’ da ‘The Doors’ (1967)

‘The Crystal Ship’ narra la fine di un amore ed è ispirata alla storia che il cantante Jim Morrison ebbe con Mary Werbelo. Il brano è particolarmente bello anche grazie alle improvvisazioni di Ray Manzarek e di Robby Krieger. Secondo John Densmore, co-autore della canzone, “Jim scrisse The Crystal Ship per Mary Werbelo nel 1964, una ragazza con cui si stava per lasciare, la canzone si trovava nel suo famoso quaderno di poesie che aveva quando ci formammo. […] Era una canzone d’addio per un amore che stava per finire.”

  1. ‘Love Me Two Times’ da ‘Strange Days’ (1967)

‘Love Me Two Times’, pubblicata nel secondo album della band, è un vero e proprio ponte di collegamento con il primo disco The Doors. Da apprezzare poi la straordinaria capacità di Manzarek di plasmare il suono del clavicembalo armonizzandolo con quello degli altri strumenti più tipici della musica rock

  1. ‘Touch Me’ da ‘The Soft Parade’ (1969)

Se ‘Hello, I Love You’, in nona posizione in questa Top Ten di canzoni dei The Doors, è una canzone che parla d’amore, allora ‘Touch Me’ è interamente dedicata al sesso. Scritto dal chitarrista Robby Krieger, il brano venne proposto dal vivo alla trasmissione della CBS Smothers Brothers Comedy Hour nel dicembre 1968 con l’accompagnamento di un’orchestra e di una sezione di strumenti a fiato.

  1. ‘People Are Strange’ da ‘Strange Days’ (1967)

Il secondo album dei Doors, Strange Days, è un disco musicalmente più ricco di quello del loro debutto. L’atmosfera carnevalesca si estende in tutte le canzoni portando a galla l’idealismo e la nostalgia degli hippy dei tardi anni ’60. ‘People Are Strange’ è un vero e proprio manifesto per quella tipologia di persone che vive alienata combattendo la maggioranza.

  1. ‘Hello, I Love You’ da ‘Waiting for the Sun’ (1968)

‘Hello, I Love You’ è fondamentalmente una canzone d’amore costruita intorno a un riff suonato dal tastierista Ray Manzarek e arricchita dalle schitarrate di Robby Krieger. E’ una delle canzoni più semplici dei Doors. Gli ultimi tre versi furono scritti da Jim Morrison nel 1965, quando viveva a Venice Beach, e sono riferiti a una bellissima ragazza di colore.

  1. ‘Roadhouse Blues’ da ‘Morrison Hotel’ (1970)

Il brano di apertura del quinto album dei The Doors ha radici blues, e non fu un grande successo quando uscì come Lato B di ‘You Make Me Real’. Con il tempo ‘Roadhouse Blues’ è diventata una delle canzoni più popolari dei The Doors ed è stata una delle colonne portanti dei concerti del gruppo. Una curiosità: quando Jim Morrison grida “Do it, Lonnie, do it!”, si rivolge a Lonnie Mark, colui che registrava le parti di basso delle canzoni; si tratta di un invito a darci dentro prima che subentri l’assolo ed è stato poi lasciato inciso nella traccia.